Lenta Strana Cosa di Alessandro Ghignoli è la dodicesima opera pubblicata dall’Associazione Formebrevi nel suo progetto di ricerca delle qualità letterarie non convenzionali che prende il nome di Formebrevi Edizioni.
In questa sua opera l’autore ci presenta una scrittura in prosa che cattura la molteplicità del divenire, la pluralità che voci che abita il personaggio e le sue rappresentazioni, l’altro-da-sé che si concretizza nelle relazioni tra i molteplici logos della forma dialogica. Ma non è la logica lineare a dettare il susseguirsi degli eventi, ma una circolarità complessa che ci invita ad osservare le cose da punti di vista differenti, a partire da noi stessi quali soggetti che osservano, per arrivare a noi stessi quali oggetto dell’osservazione: come un sogno che si ripete, sempre lo stesso, un epilogo già vissuto e conosciuto, eterna replica mai consumata.
Scrive l’autore: «Non credo nella storia, nel fluire lineare degli accadimenti, nel loro svolgersi naturale, nell’azione concatenata, nei gesti che nascono da altri gesti. Ho sempre pensato che il vivere non sia una narrativa, ma un susseguirsi di piani su piani su piani sovrapposti, forse così andrebbe letto Lenta strana cosa. Non è un romanzo su di me, non è me, è tutti gli altri me, i personaggi che abitano il personaggio, il loro discorrere, il loro scorrere tra pensieri e inciampi e parole lasciate al lettore, e quelle non scritte, mai dette, lasciate al lettore, lasciate tra ‘Prologo’ ed ‘Epilogo’; in quello spazio, che manca ed è, altri piani altri dire. Lì, c’è la scrittura, se di scrivere si tratta, se scrivere è ricostruire il mondo nei mondi, con le parole oltre ogni ancora».
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L’autore
Alessandro Ghignoli (Pesaro 1967), ha pubblicato in prosa Silenzio rosso (2003) e in poesia La prossima impronta (1999), Fabulosi parlari (2006), Amarore (2009) Premio Lorenzo Montano 2010, La trasmutanza (2014) e diverse monografie sulla letteratura e sulla traduzione, ricordiamo Un diálogo transpoético. Confluencias entre poesía española e italiana (1939-1989) (2009), La comunicazione in poesia. Aspetti comparativi nel Novecento spagnolo (2013), La palabra ilusa. Transcodificaciones de vanguardia en Italia (2014). Ha curato e tradotto volumi di poeti spagnoli e ispanoamericani, tra i quali José Hierro, Luis García Montero, Juan Gelman e Hugo Mujica. Collabora con riviste accademiche, ed è docente universitario.
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