La parola poetica apre alla percezione del mondo nella dimensione di una testimonianza esperita nel viaggio ulteriore che attraversa il non detto, la materia e la sua negazione, nell’incessante ricerca per scoprire un varco che riveli il mistero dell’esistenza. In male aperto è un viaggio nell’altrove attraverso le aperture del buio che incombe nel quotidiano, “la sete degli sguardi” che prepotente testimonia il declino dell’umano, in un silenzio che si fa grido e tramonto.