Le forme brevi privilegiano la ricerca e la riflessione sulla parola, la sintesi quale forma conoscitiva che anela al molteplice. Oggi il si dice fagocita lo spazio della riflessione, il caotico e dirompente flusso che ogni cosa comprende, la banalità di una parola effimera che svanisce nell’atto stesso in cui si realizza.
La forme brevi che auspichiamo vogliono compiere un piccolo passo su una strada impervia, alla ricerca di quel senso spesso disatteso di una letteratura che – indipendentemente dalla forma che assume – deve ritornare a chiedersi il perché delle cose, divenire pratica di resistenza e dialogo.
La brevità della forma è da intendersi quale presupposto di una ricerca, attraverso il dire, di quel legame (breve, poiché esperito nella sua vicinanza) che lega l’apparire e il nome, per raggiungere avvicinarsi al senso delle cose.