Mercoledì 28 novembre 2018 nella sede della Colophonarte di Egidio Fiorin (via Torricelle,1) dalle ore 17.30, a cura di Serena Dal Borgo, sarà presentato il libro “Tre lune in attesa” di Alfonso Lentini.
È lo scenario dolomitico il principale protagonista del nuovo libro di Alfonso Lentini, “Tre lune in attesa”, vincitore del premio letterario Formebrevi e arrivato in questi giorni in libreria.
Si tratta di un volume di piccolo formato, cinquantaquattro pagine di racconti brevi o brevissimi, fra i quali risaltano quelli dedicati al paesaggio dolomitico che l’autore, di origine siciliana, ha ormai interiorizzato vivendo da molti anni a Belluno.
In “Tre lune in attesa”, però, non c’è spazio per immagini da cartolina. Le Dolomiti di questo libro appaiono e scompaiono, diventano sfondo di eventi onirici e surreali, e rappresentano una realtà friabile, cangiante, imprendibile; sono allegorie “aperte” che spiazzano il lettore e lo proiettano in una dimensione visionaria dove il confine fra reale e irreale si fa incerto. Così possiamo imbatterci nel monte Antelao (“detto anche il Re”), che viene tagliato in cubetti e trasportato in Africa con un percorso che richiama, ma all’incontrario, i flussi migratori umani; oppure possiamo leggere di montagne che vengono uccise con un solo colpo di pistola da un misterioso killer; oppure ancora avere notizia del monte Pelmo che, “portato via in fretta e furia da ignoti” continua tuttavia ad essere visibile, ma è diventato “trasparente, come tutte le cose vere”, sotto lo sguardo sornione delle “tre lune” che danno titolo alla raccolta. E infine: sapevate che le cime del monte Cristallo si possono raggiungere a nuoto?
In queste sorprendenti invenzioni narrative che parlano di montagna ma anche di mare, di ambienti mediterranei e molti luoghi fantastici, è evidente l’influenza di autori visionari e irregolari, quelli che amano rappresentare la realtà deformandola e trasformandola, primo fra tutti Dino Buzzati, alla cui valorizzazione Lentini si dedica da tempo.
Nati in gran parte dalla collaborazione con il quotidiano di scritture online “Il Cucchiaio nell’Orecchio”, i testi raccolti in questo libro tendono a sintonizzare la scrittura con le pulsazioni del corpo, della mente e del respiro, con l’intento di liberarla dalla “gabbia” della pagina tradizionale alla ricerca di anomalie, extrasistoli, sbilanciamenti e mettendo in circolo la massima libertà espressiva. Lentini è infatti da sempre impegnato in una ricerca che spazia dalla scrittura alle arti visive passando attraverso la poesia visiva e la sperimentazione artistica più aperta. Fra i suoi libri: “Piccolo inventario degli specchi” (prefazione di Antonio Castronuovo, Stampa Alternativa, 2003), “Un bellunese di Patagonia” (Stampa Alternativa, 2004), “Cento madri” (vincitore del premio “Città di Forlì”, postfazione di Paolo Ruffilli, Foschi, 2009), “Luminosa signora” (postfazione di Antonio Pane, Pagliai 2011), “Illegali vene” (prefazione di Eugenio Lucrezi, Eureka/Edizioni, 2015).
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